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25 Aprile 2020, Festa della Liberazione (“Coro di partigiani sotto la luna”, una poesia di Franco Matacotta musicata da Joe Natta)

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25 Aprile 2020

Oggi, per la festa della Liberazione, esce una poesia del poeta e Partigiano italiano Franco Matacotta musicata da Joe Natta.

 

“CORO DI PARTIGIANI SOTTO LA LUNA”

Dorme il cipresso, dorme il sasso bianco,

dorme sfiorito su ogni fossa il lume,

come un pugnale scintillante al fianco

della collina dorme quieto il fiume.

Dorme il paese, bozzolo di gelo,

dormono i tetti, dormono i cortili,

come giacinti sopra il verde stelo

stanno le nubi in cima ai campanili.

E dorme l’uomo, ignaro del fratello

che affila il buio di livori sordi

e come i gelsi bruca il filugello

il tempo bruca tutti i suoi ricordi.

Ma qualcuno non dorme,

ha gli occhi aperti

su un orizzonte bruciato di cani,

tutti i sette dolori che ha sofferti

canta il coro dei morti partigiani.

Di tutti i vivi più possenti e forti

sotto un cielo martellato di pianti

stanotte i bianchi cavalli dei morti

apriranno i cancelli ai camposanti.

Come nel nido i pettirossi nudi

che il becco mettono prima dell’ale

ogni dolore coi suoi denti crudi

il verme nero beccherà del male.

La terra dorme e tu a chi gridi, fiore,

nel ruvido capestro dei tuoi spini?

Sopra l’antenna del trasmettitore

fanno cenno di sangue gli aguzzini.

E per chi batti, martello di tuono,

sopra la cupa incudine dei monti?

Sull’orologio della torre il suono

confida al vento la resa dei conti.

E per chi esplodi, limpida saetta,

le catene spezzando al temporale?

Grida il cuore – la verità è un’accetta

che spacca il bue per la spina dorsale! –

E per chi canti, canzone d’argento,

lungo la strada ossidata di bruma?

E per chi splendi nel notturno vento

fuoco tra ombre, sventolante luna?

 

Il sito del progetto di Joe Natta “Musica e Poesia: http://www.musicaepoesia.eu

In ricordo del grande Poeta Giovanni Pascoli (1855/1912 – La dedica di Joe Natta)

Posted in musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 6 aprile 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

Oggi, 6 aprile, nel 1912 moriva il grande Poeta, accademico e critico letterario Giovanni Pascoli.
 
Joe Natta nel suo progetto musicale “MUSICA E POESIA”, dedicato alla riscoperta dei più grandi poeti italiani di ieri e oggi, ha omaggiato anche Giovanni Pascoli, uno dei suoi poeti preferiti, musicando alcune delle sue poesie più belle che potete ascoltare qua sotto:
 
 
X AGOSTO
San Lorenzo, Io lo so perché tanto 
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano; 
e il suo nido è nell’ombra, che attende, 
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita, 
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi

 

 

quest’atomo opaco del Male!
 
 
IL GELSOMINO NOTTURNO
E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari. 
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…
È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,

non so che felicità nuova.





IL LAMPO

E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto,
come un occhio, che, largo, esterrefatto,
s’aprì si chiuse, nella notte nera.
 
 
LA SIRENA
La sera, fra il sussurrìo lento
dell’acqua che succhia la rena,
dal mare nebbioso un lamento
si leva: il tuo canto, o Sirena.
E sembra che salga, che salga,
poi rompa in un gemito grave.
E l’onda sospira tra l’alga,
e passa una larva di nave:
un’ombra di nave che sfuma
nel grigio, ove muore quel grido;
che porta con sé, nella bruma,
dei cuori che tornano al lido:
al lido che fugge, che scese
già nella caligine, via;
che porta via tutto, le chiese
che suonano l’avemaria,
le case che su per la balza
nel grigio traspaiono appena,
e l’ombra del fumo che s’alza
tra forse il brusìo della cena.
 
 



 

 

È uscito il videoclip della canzone “TI SCRIVO” tratta da “PAROLE E MUSICA IN DIVENIRE” il nuovo album “in divenire” di Joe Natta e Zairo Ferrante

Posted in Le canzoni di Joe Natta, musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 marzo 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

“TI SCRIVO” è il video della terza canzone tratta dal nuovo album di Joe Natta e Zairo Ferrante “PAROLE E MUSICA IN DIVENIRE”: un album letteralmente “in divenire” scritto a 4 mani dal poeta Zairo Ferrante e dal cantautore Joe Natta.

“TI SCRIVO”

L’album, che si andrà a creare piano piano, si può ascoltare liberamente tramite questa Playlist Ufficiale YouTube in continuo aggiornamento: https://www.youtube.com/playlist?list=PLD7WQj9PMStzoMSkZCocx7_FauOuRalQ5

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO MUSICALE:

”Parole e musica in divenire”: un progetto… anzi una sfida che mi entusiasma. Costruire “versi”  sapendo che incontreranno una musica che sta nascendo da tutt’altra parte – in un’altra terra e tra pareti a me sconosciute – mi riempie l’anima. Un incontro tra due sconosciuti. Io e Joe Natta, uniti dal divertimento e dalla curiosità nel creare. Una passeggiata fatta per il puro piacere del camminare, senza una meta o un fine ultimo. Un’avventura che non deve per forza finire e che potrebbe anche non finire mai. (Zairo Ferrante)

Sono contentissimo di iniziare questa collaborazione col Poeta Zairo Ferrante che stimo tantissimo e che reputo uno dei migliori fra i contemporanei.  Con Zairo, dopo aver musicato una sua poesia all’interno del mio progetto “Musica e Poesia”, abbiamo deciso di scrivere delle canzoni insieme che andranno a far parte di un album “in divenire”: non si sa di quante canzoni sarà composto e nemmeno se verrà mai completato, ma quando “l’urgenza creativa” si farà sentire pubblicheremo tutte le nostre emozioni in questo progetto. Un’esperienza per me nuova, stimolante e creativamente elettrizzante! (Joe Natta)

SITO UFFICIALE DELL’ALBUM: http://www.joenatta.com/parole_e_musica.htm (Dal quale è possibile scaricare gratis tutte le canzoni in formato mp3)

Il sito ufficiale di Zairo Ferrante: https://sito.libero.it/zairoferrante/

Il sito ufficiale di Joe Natta: http://www.joenatta.com 

Progetto “Musica e poesia”: http://www.musicaepoesia.eu

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In ricordo di Antonio Fogazzaro, 25 Marzo 2020 (L’omaggio musicale di Joe Natta)

Posted in libri, musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 25 marzo 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

Oggi, nel 1842, nasceva il grande poeta e scrittore italiano Antonio Fogazzaro, candidato varie volte per il premio nobel per la letteratura.

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Joe Natta nel suo progetto musicale “MUSICA E POESIA”, dedicato alla riscoperta dei più grandi poeti italiani di ieri e oggi, ha omaggiato anche Antonio Fogazzaro, musicando la sua poesia “Ultima rosa” che potete ascoltare qua sotto:

 

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Oggi è il primo #dantedì la giornata nazionale di Dante, il sommo Poeta (L’omaggio di Joe Natta a Dante Alighieri)

Posted in libri, musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 25 marzo 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

dante alighieri

Oggi, 25 marzo 2020, è la prima giornata nazionale dedicata a Dante, il #dantedì e questa è la poesia del grandissimo Poeta e scrittore DANTE ALIGHIERI “TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE” musicata in suo onore da Joe Natta, all’interno del suo progetto musicale “Musica e Poesia“:

#25marzo #ioleggodante

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Oggi, nel 1931, nasceva la poetessa ALDA MERINI (L’omaggio musicale di Joe Natta)

Posted in Le canzoni di Joe Natta, libri, musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 21 marzo 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002
Oggi, nel 1931, nasceva la grandissima poetessa, aforista e scrittrice ALDA MERINI.

Alda Giuseppina Angela Merini, questo il nome completo, è una delle mie poetesse preferite e senza ombra di dubbio una fra le migliori di tutti i tempi.



Per questo anniversario vi lascio qua sotto tutte le poesie di Alda Merini che ho musicato in suo onore all’interno del progetto “MUSICA E POESIA“, dedicato alla riscoperta in musica dei poeti di ieri e di oggi. Buon ascolto e buona lettura!

(Joe  Natta)

 

 

I POETI LAVORANO DI NOTTE

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
 
 
IL GOBBO
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
… e nessuno m’aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
 
 
 
IO NON POSSO
Io non posso pretendere
che una mano scavi il mio volto
afflitto dall’ignoranza
né che Dio mi seduca con le sue apparizioni
né che il povero cambi la veste.
In un sol giorno scrivo mille poesie
perché ho l’anima gonfia d’amore
e mi prevarica l’atto
di una maternità crocifissa.
 
 
 
INNO ALLA DONNA
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le culture
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.
 
 
 
SORGENTE
Ah, non fate che il sole mi sorprenda
coi suoi giubili pieni
né mostratemi parchi
gioiosamente in crescita di voce.
Nascondetemi i fiori,
i fedeli sorrisi dei fanciulli,
gli amorosi convegni.
Sospendete la musica e la danza:
se giungo dalle tenebre feroci,
fate che trovi intatto ogni confine!
 
 
 
CANZONE TRISTE
Quando il mattino è desto
tre colombe mi nascono dal cuore
mentre il colore rosso del pensiero
ruota costante intorno alla penombra. 
Tre colombe che filano armonia 
e non hanno timore ch’io le sfiori… 
Nascono all’alba quando le mie mani 
sono intrise di sonno e non ancora 
alte, levate in gesti di minaccia…
 
 
 
LIRICA ANTICA
Caro, dammi parole di fiducia
per te, mio uomo, l’unico che amassi
in lunghi anni di stupido terrore,
fa che le mani m’escano dal buio
incantesimo amaro che non frutta…
Sono gioielli, vedi, le mie mani,
sono un linguaggio per l’amore vivo
ma una fosca catena le ha ben chiuse
ben legate ad un ceppo. Amore mio
ho sognato di te come si sogna
della rosa e del vento,
sei purissimo, vivo, un equilibrio
astrale, ma io sono nella notte
e non posso ospitarti. Io vorrei
che tu gustassi i pascoli che in dono
ho sortiti da Dio, ma la paura
mi trattiene nemica; oso parole,
solamente parole e se tu ascolti
fiducioso il mio canto, veramente
so che ti esalterai delle mie pene.
 
 
 
GENESI
Vorrei un figlio da te che sia una spada
lucente, come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue e che risolva
più quietamente questa nostra sete.
Ah, se t’amo, lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo
e fiorita son tutta e d’ogni velo
vo scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.
Ma il mio cuore, trafitto dall’amore
ha desiderio di mondarsi vivo.
E perciò dammi un figlio delicato,
un bellissimo, vergine viticcio
da allacciare al mio tronco, e tu, possente
olmo, tu padre ricco d’ogni forza pura
mieterai liete ombre alle mie luci.
 
 
 
 
 
 
 

 

In ricordo del Poeta Mario Luzi (1914/2005 – La dedica di Joe Natta)

Posted in libri, musica e poesia, poesia italiana, toscana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 28 febbraio 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002
Oggi nel 2005 moriva il grande Poeta fiorentino Mario Luzi, fra i fondatori dell’ermetismo.
 
 

 

Joe Natta nel suo progetto musicale “MUSICA E POESIA”, dedicato alla riscoperta dei più grandi poeti italiani di ieri e oggi, ha omaggiato anche Mario Luzi, uno dei suoi poeti preferiti, musicando alcune delle sue poesie più belle che potete ascoltare qua sotto:
 
 
NOTIZIE A GIUSEPPINA DOPO TANTI ANNI
Che speri, che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua dove nel sole le burrasche
hanno una voce altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui a questa età che sai,
né giovane né vecchio, attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri e n’esci illesa.
Tutto l’altro che deve essere è ancora,
il fiume scorre, la campagna varia,
grandina, spiove, qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente dal lungo sonno avventuroso.
 
 
 

 

NON SO COME
Nella nebbia di quella che tu fosti
dentro cieli improvvisi alta, friabile,
coronata di piogge, unta di lacrime,
risonante di echi, non so come…
Nel chiarore di quella che sei oggi,
o equanime, o discosta, non so come
le passioni desistono, precipita
il vento della mia vita in un turbine.
 
 
 

 

EPISTOLIUM
M’appare nel meriggio arborescente
la tua casa che piange
all’ombra dei giardini.
Fin dalla soglia viene
incontro a me la tua assenza.
Il silenzio e la febbre mi trascina.
Una finestra aperta sulle piante
ne beve il verde, illumina la stanza
un chiarore d’abisso vegetale.
Cresce un muto delirio, agile e liscio
un gatto scherza coi fiori.
 
 

 

a 76 anni dalla morte del Professore CARLO DEL BIANCO, Partigiano Lucchese (L’omaggio musicale di Joe Natta)

Posted in canzoni contro la guerra, libri, lucca, Pensieri di Joe Natta, poesia italiana, toscana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 15 febbraio 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

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IL PROFESSORE PARTIGIANO (Omaggio musicale a Carlo Del Bianco, Lucca 1913 – Rovigo 1944)

Quest’anno ricorrono i 76 anni dalla morte del Professore Carlo Del Bianco, Partigiano Lucchese. Già nel 2016 il cantautore Joe Natta lo volle omaggiare con una canzone.

“Questa canzone nasce da una bancarella di libri usati, uno dei tanti scrigni sparsi nel mondo che racchiudono tesori inestimabili per chi ama leggere. Rovistando fra i tanti libri ne trovo uno intitolato “Ho sete di giustizia e verità” e lo sfoglio: è una raccolta di poesie e disegni autografi dell’autore. Leggo le note biografiche, si tratta di un Professore del liceo Classico “N. Machiavelli” di Lucca, fondatore del primo gruppo partigiano della provincia. 2 poesie mi colpiscono particolarmente e decido di musicarle per un mio personale omaggio musicale a questo grande personaggio morto per la nostra libertà. Mi metto in contatto con sua figlia, la Signora Giuliana, persona preziosissima, le parlo della mia idea e mi fa dono di un altro libro da lei curato (come quello di poesie) col quale approfondisco la vita di suo padre: il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913. Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l’amore per la libertà e la giustizia. Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della lucchesia. Dovendo scappare perché ricercato prese il treno per Venezia per andare da un amico che purtroppo non trovò; tornando indietro nei pressi di Rovigo si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Morì poche ore dopo in ospedale all’alba del 31 marzo 1944. Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona il cui ricordo non dovrà MAI essere dimenticato.”

Un sentito ringraziamento per la preziosa collaborazione va a Giuliana Del Bianco.

Da questo LINK potete leggere la dedica a Carlo Del Bianco del 2016 dal sito ufficiale di Joe Natta

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Joe Natta

Oggi, nel 1912, nasceva la Poetessa Antonia Pozzi (L’omaggio musicale di Joe Natta)

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Oggi, nel 1912, nasceva a Milano la Grandissima poetessa Antonia Pozzi.
È stata una delle più grandi poetesse italiane di sempre.
 
“forse l’età delle parole è finita per sempre”
 
 
 
Joe Natta nel suo progetto musicale “MUSICA E POESIA”, dedicato alla riscoperta dei più grandi poeti italiani di ieri e oggi, ha omaggiato anche Antonia Pozzi, una delle sue poetesse preferite, musicando alcune delle sue poesie più belle che potete ascoltare qua sotto:
 
NOVEMBRE
E poi – se accadrà ch’io me ne vada –
resterà qualchecosa
di me
nel mio mondo –
resterà un’esile scìa di silenzio
in mezzo alle voci –
un tenue fiato di bianco
in cuore all’azzurro –
Ed una sera di novembre
una bambina gracile
all’angolo d’una strada
venderà tanti crisantemi
e ci saranno le stelle
gelide verdi remote –
Qualcuno piangerà
chissà dove – chissà dove –
Qualcuno cercherà i crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che senza ritorno
io me ne debba andare.
 
 
 
NOTTURNO
Curva tu suoni 
ed il tuo canto è un albero d’argento 
nel silenzio oscuro –
Limpido nasce 
dal tuo labbro – il profilo 
delle vette – nel buio –
Muoiono le tue note 
come gocce assorbite dalla terra –
Le nebbie sopra gli abissi 
percorse dal vento 
sollevano il suono 
spento nel cielo –
 
 
 
STANCHEZZA
Svenata di sogni
ti desti:
ti è pallida coltre 
il cielo mattinale.
Come a un mortale
pericolo scampata,
con gesto umile – i gridi
delle campane scosti:
debolmente,
preghi nel poco sole 
un silenzio.
 
 
 
CANTO DELLA MIA NUDITÀ
Guardami: sono nuda. Dall’inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m’inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m’inarcherò nuda 
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
 
 
 
PIANURE A MAGGIO
In lucidi specchi
tra volti di nuvole bianche
si celano i grani
del riso.
Traspaiono strade
nel gracile bosco,
dai greti si porgono
al fiume.
Sugli alti viadotti
barcollano andando
lenti i carri
dell’erba recisa.

 

Buon compleanno Giuseppe Ungaretti! (8 Febbraio 2020, l’omaggio musicale di Joe Natta)

Posted in Le canzoni di Joe Natta, libri, musica e poesia, poesia italiana with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 8 febbraio 2020 by Joe Natta, più o meno Cantautore dal 2002

ungaretti

Oggi, nel 1888, nasceva l’immenso Poeta GIUSEPPE UNGARETTI.

Per me il più grande di tutti i poeti italiani.

Per questo anniversario vi lascio qua sotto tutte le poesie di Ungaretti che ho musicato in suo onore all’interno del progetto “MUSICA E POESIA“, dedicato alla riscoperta in musica dei poeti di ieri e di oggi. Buon ascolto e buona lettura!

(Joe  Natta)

SAN MARTINO DEL CARSO
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato

 

12 SETTEMBRE 1966
Sei comparsa al portone
in un vestito rosso
per dirmi che sei fuoco
che consuma e riaccende.
Una spina mi ha punto
delle tue rose rosse
perché succhiassi al dito,
come già tuo, il mio sangue.
Percorremmo la strada
che lacera il rigoglio
della selvaggia altura,
ma già da molto tempo
sapevo che soffrendo con temeraria fede,
l’età per vincere non conta.
Era di lunedì,
per stringerci le mani
e parlare felici
non si trovò rifugio
che in un giardino triste
della città convulsa.
 
 
 
PER I MORTI DELLA RESISTENZA
Qui
Vivono per sempre
Gli occhi che furono chiusi alla luce
Perché tutti
Li avessero aperti
Per sempre
Alla luce
 
 
 
IL PORTO SEPOLTO
Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segretoVi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto
 
 
 
SERENO
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
Immortale.
 
 
 
PRATO
La terra
s’è velata
di tenera
leggerezza
Come una sposa
novella
offre
allibita
alla sua creatura
il pudore
sorridente
di madre.
 
 
 
AGONIA
Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato
 
 
 
MATTUTINO E NOTTURNO
Placida
vastità
Avvicendarsi
di isole
spopolate
Melodioso
silenzio
Afa
di una folla
dannata
di pupille
formicolanti
ondulate
lucidità
di malie
 
 
 
SOLDATO
Sono impoverito
la povertà dei sassi
sui quali mi butto
quando viene il momento
d’aspettare.
Non ho più nulla
da dare
che questa durezza
di vita battuta
come una strada
di guerra
 
 
 
C’ERA UNA VOLTA
Bosco Cappuccio
ha un declivio
di velluto verde
come una dolce
poltrona
Appisolarmi là
solo
in un caffè remoto
con una luce fievole
come questa
di questa luna.
 
 
 
LAGO LUNA ALBA NOTTE
Gracili arbusti, ciglia
Di celato bisbiglio…
Impallidito livore
Rovina…
Un canto solo passa
Col suo sgomento muto…
Conca lucente
Trasporti alla luce del sole.
Torni ricolma di riflessi, anima,
E ritrovi ridente
L’oscuro…
Tempo fuggitivo tremito…
 
 
 
PARI A SÉ
Va la nave, sola
Nella quiete della sera.
Qualche luce appare
Di lontano, dalle case.
Nell’estrema notte
Va in fumo a fondo il mare.
Resta solo, pari a sé,
Uno scroscio che si perde…
Si rinnova…